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“teatro dei risorti” i muri portanti dell’edificio (muri medievali in pietra e malta) hanno spesso redi 80 cm. nel loggiato al piano terra i lati laterali sono rafforzati da un cordolo spesso 42 cm e alto 54 cm che aveva funzioni di “seduta” durante le riunioni di “parlascio” a cui il luogo era destinato. al loggiato si accedeva tramite un grande arco a tutto sesto, ridotto e modificato con l’intervento di rifacimento facciata del 1906. sui cordoli laterali si staccavano (e si staccano) sette colonne in muratura speculari (profonde 37 cm, spesse 32 e alte 168) che avevano funzione di basi per i sette grandi archi a sesto ribassato che sostenevano l’impiantito del piano superiore al quale si accedeva (e si accede) tramite due scale gemelle a rampa unica costruite in appendice esterna alla pianta del locale, aventi funzioni di entrata e di uscita di sicurezza. il pavimento del primo piano fino al 1965 era in tavole di abete (spessore 3cm) fissate su morali rompitratto sostenuti dagli archi sottostanti (tra gli archi e il pavimento a tavole c’era - e c’è - il soffitto a travicelli e mezzane del loggiato). nel 1969 il pavimento del teatro fu rifatto ex novo rendendolo indipendente dagli archi sottostanti. fu realizzato impiegando travi “varese” inglobati nei muri portanti laterali, collegati da pignatte e da gettata di calcestruzzo che ne fece corpo unico. internamente i muri del teatro sono rimasti sostanzialmente immutati da 80 anni. le modifiche più appariscenti riguardano gli interventi fatti nel 199798 per riportare a vista i muri originali nascosti dalle contro pareti fittizie degli anni’30. i servizi igienici (2) realizzati nel 1906, sono rimasti ubicati nella torretta adiacente alla “piccionaia”. durante i lavori di restauro di 23 anni fa cercai di lasciare leggibile ogni traccia delle decorazioni che nei secoli testimoniavano gusti e destinazioni diverse dei vari muri. qua e la, quindi si possono notare finestre e lacerti di culture epocali diverse, indicanti diverso senso dei colori e diverse tendenze a rendere serioso o lieve un ambiente ad uso pubblico (questo vale anche per il “parlascio” sottostante, in cui ho lasciato finestre che testimoniano in quanti modi tale spazio possa essere stato interpretato). durante i lavori del 1969 mio padre ritrovò (raschiando la calce delle pareti laterali della sala) le decorazioni fatte in epoca napoleonica (1817) quando il teatro divenne accademia dei risorti. esternamente la facciata del teatro dei risorti, così come fu reinterpretata dall’ architetto raffaello brizzi esce da tutti i canoni degli edifici storici montecatinesi. richiesta € 650.000.
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