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milano Binasco v. ferraris ottima opportunit alloggio ultimo piano con ampio terrazzo coperto e verandato. mq. 120 con box auto e ampia mansarda ottime finiture. , da vedere. ape in corso a partire dai primi insediamenti romani nel i secolo, è probabile che il toponimo derivi dal prediale latino benanu, con il suffisso celto-ligure -ascus. altre ipotesi lo riconducono al termine latino bini, ovvero doppio, riferito, questo più tardivamente (xii secolo), alla sua posizione equidistante in mezzo ai feudi sia di milano che di pavia, di fatto separati dal canale idrico artificiale fossatum, poi rinominato canale ticinello. altre ipotesi ancora, lo riconducono al dialetto lombardo bina, ovvero riparo. sul territorio del paese erano presenti nel passato molti pascoli. il suo castello, in stile gotico, fu sede della signoria austro-spagnola, feudo dei castaldo, dei mendoza, dei biumi e recalcati, ma soprattutto vide la dominazione viscontea, in particolare di filippo maria visconti, che pare l`avesse ricevuto in feudo da gian galeazzo visconti, che a sua volta donò vasti beni a Binasco alla certosa di pavia[7]. in questa fortezza beatrice di lascaris, contessa di tenda, vedova di facino cane, passata a seconde nozze con filippo maria, che da lui ebbe morte la notte dal 13 al 14 settembre 1418, vittima innocente, come ella si proclamò fino all`ultimo istante. sposa infelice, non valsero a salvarle la testa dalla scure gli estesi domini, eserciti poderosi portati in dote, il potere, contro la passione del duca per agnese del maino, il quale volle la sua morte assieme al paggio michele orombelli. altri ricordi da quelle mura, nel corso della prima campagna d`italia di napoleone bonaparte, il 2425 maggio 1796 Binasco venne bruciata e saccheggiata dalle truppe napoleoniche, per ordine del capo brigata lannes. i francesi vollero punire il paese per l`assembramento di rivoltosi e per l`uccisione di alcuni soldati francesi in avanscoperta durante il passaggio dell`armata napoleonica, che si recava a pavia per sedare la rivolta di quel luogo, fomentata da cospiratori dell`austria. per rappresaglia vennero trucidate circa 200 persone tra la popolazione. il pittore giuseppe pietro bagetti al seguito documentò il fatto con disegni e dipinti. Binasco subì in passato altri saccheggi analoghi dai francesi, durante la guerra franco-spagnola (1648-1659).
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