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Chiavenna (prata camportaccio): proponiamo bilocale e trilocale in contesto di immobile di interesse storico a due passi dal lago di como e dal passo dello spluga. in caratteristico ex convento immerso nel verde, completamente ristrutturato. oltre a spazi esterni e terrazza belvedere. le soluzioni sono arredate. rif. immobile 1253 per informazioni e visite telefonare ai seguenti numeri: 3355343529 - 0362941040, oppure visitare il nostro sito contatta l`agenzia con il servizio equot, invia richiestaequot, l’ agenzia immobiliare italinvest mira ad assicurare alla propria clientela sicurezza nel vendere, tranquillit e trasparenza nell’ acquistare. vi accompagner attraverso tutte le fasi della compravendita e gestione immobiliare, offrendovi un pacchetto di servizi professionale quali: valutazioni immobiliari gratuite, perizie immobiliari, visure catastali, finanziamenti, mutui, leasing e consulenze professionali. cenni storici e informazioni generali: la zona di prata e Chiavenna sono abitate gi ai tempi delle popolazioni preistoriche (incisioni su roccioni a nord del nucleo di dona), in epoca successiva i romani conoscevano bene la zona perché Chiavenna era un passaggio obbligato della via spluga (collegava milano a lindau al tempo dell’impero romano). la zona è famosa anche per la lavorazione della pietra ollare utile per realizzare pentole di cottura (lavècc), vasi e altri manufatti. anche plinio il vecchio scrive di queste zone e della loro storia. il fabbricato di san cristoforo faceva parte in origine di un sistema di segnalazione, controllo e avvistamento la cui esistenza è testimoniata da un cippo datato intorno all’anno mille d.c.in valle sono presenti altre torri o parti di esse, come la torre del signame (comune di gordona) che si trova di fronte a san cristoforo sul versante sud-ovest della valle. da lì c’è in vista samolaco e alla fine montecchio (frazione di colico). in un breve giro di punti in vista in successione tra loro viene garantita la segnalazione dal confine italo-svizzero fino all’imbocco con la valtellina. la torre è stata trasformata in campanile e luogo di culto intorno al 1100 per realizzare una masseria a servizio del più importante monastero di dona in carico a dei monaci cistercensi (poco distante da san cristoforo) della quale oggi non resta quasi più traccia perché distrutta da un’esondazione del torrente schiesone (1600 o 1700 credo) che in origine correva sul lato opposto dello spartiacque definito dal promontorio di prata camportaccio. la zona comunque venne notevolmente migliorata, bonificata e sfruttata mediante il lavoro dei monaci nel corso dei secoli. da quanto si apprende leggendo il libro dello storico pietro buzzetti (1862-1928), il fabbricato religioso è stato sconsacrato e venduto assieme a tutti i terreni allora coltivati a privati. nel corso del tempo è passato di mano in mano a proprietari diversi, raccogliendo storie diverse in base all’epoca. inoltre il campanile venne usato (nuovamente) come punto di avvistamento dai soldati nazi-fascisti durante il secondo conflitto mondiale. nel dopo guerra la parte antica che rimane come testimonianza storica è di fatto il campanile, la base dello stesso con i due locali annessi (uno è quello col soffitto a doppia volta una volta comunicante con quello ricavato nella pianta interna delle mura del campanile stesso). era usanza fare un presepe in cima al campanile durante il periodo natalizio. da san cristoforo sono raggiungibili coira (ch) e san gallo (ch) rispettivamente in due e tre ore di auto, madesimo in 40 minuti san moritz in un’ora, colico e il lago in 35 minuti circa.
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