1 FOTO
ANNUNCIO: CC140617922
grande opportunit ! dragona via bottigli villino in quadrifamiliare, senza parti comuni, in buone condizioni, luminosa, bel giardino con forno a legna e barbecue. grande salone con cucina arredata, due camere matrimoniali e due camerette, tre bagni uno con vasca idRomassaggio, due cantine, finestre in alluminio con vetro camera, tende da sole, zanzariere, caldaia nuova. ottimo rapporto qualit prezzo. il sito di dragone, secondo piero labbadia[2], è il luogo in cui è avvenuto lo sbarco di enea, sulla base del racconto virgiliano e dell`interpretazione della cartografia di luigi canina (1845), che indica sulle alture di dragone il toponimo equot, trojaequot, . la zona fu sede, probabilmente, nell`alto medioevo della curtis draconis di papa gregorio iv (828-844), così chiamata per la presenza di grossi rettili colubridi, detti equot, draconiequot, dai locali. nella curtis draconis papa gregorio iv costruì per s una splendida villa di campagna equot, circondata di porticiequot, , che si equot, distendeva attraverso saloni e solariiequot, (liber pontificalis). siamo dunque in presenza, secondo piero labbadia[2], di quella che rappresenta a tutt`oggi la prima villa papale della storia, costruita a scopo di villeggiatura e degna di accogliere i vescovi di Roma. la tenuta di dragone nel catasto alessandrino. mappa redatta da bernardino calamo e mario gentile nel 1635 per una controversia sui confini. dragone deve essere stato il nome comune di tutto il tratto dell`agro Romano, comprendente l`ansa del tevere, a partire dal fosso di malafede al territorio di ostia, il cui stagno - detto equot, di ponenteequot, - e le confinanti saline rappresentavano con il loro margine settentrionale l`antica linea di costa risalente al xiv secolo a.c.[3] stagno e saline furono oggetto di ingenti lavori di bonifica ad opera di coloni ravennati che ne completarono il prosciugamento tra il 1884 ed il 1891[4]. tuttavia nei decenni successivi la bonifica proseguì con le necessarie opere di manutenzione, di appoderamento e di miglioramento fondiario effettuate nella prima met del xx secolo con la concessione di numerosi mutui[5]. durante i secoli xi, xii e xiii, assunse il nome di fundus draconis, altrimenti mons draconis, che nel 1074 venne donato per la met da papa gregorio vii[6] alla abbazia di san paolo fuori le mura la quale diede il nome al monte o monti detti di san paolo. l`abbazia continuò a possedere il fondo che poi prender il nome di dragoncello di san paolo con una estensione di 369 rubbi, pari a circa 682 ettari[7]. gi in epoca medioevale il fundus draconis fu suddiviso in due parti: equot, dragoniequot, e equot, dragoncelloequot, . dal xvi secolo equot, dragoniequot, divenne propriet dei marchesi paluzzi albertoni. equot, dragoniequot, è indicato in prossimit del tevere nella carta di eufrosino della volpaia del 1547. giacomo filippo ameti, parte prima maritima del latio distinta con le sue strade antiche e moderne, 1693. verso la fine del xvii secolo la tenuta passò ai principi altieri, eredi degli albertoni.
MAPPA